Quando La Cucina Stellata Scopre L’Horror

Vi regalo una piccola chicca: un esercizio per il mio corso di scrittura creativa, in cui dovevo cimentarmi nello stravolgere qualcosa di noto, cambiando totalmente stile e presupposti. Ho scelto una famosa trasmissione televisiva che come ben sapete adoro e mi sono divertita a inventare di sana pianta una storia… horror! Ebbene si, proprio horror! Se avete stomaci forti, leggetela fino in fondo. Non sono brava con il linguaggio giornalistico, ma sono certa che vi strapperò qualche risata!

Genere del racconto: horror – Stile scelto: articolo di cronaca
Titolo: Superchef degli orrori: blitz di arresti, 10 decessi accertati, Milano sotto shock.
Mutilazioni, cannibalismo, coprofagia: il commento a caldo del Maestro Ignazio Bossari

Nella notte l’irruzione di una squadra speciale delle forze armate milanesi ha interrotto un evento clandestino che ha dell’incredibile, non lontano dagli studi di in cui si gira la celebre trasmissione Superchef Italia. Come nel più classico degli horror, una strana telefonata ha sussurrato al 113 che si stava tenendo la sanguinosa finale di una versione “alternativa” alla arcinota trasmissione TV: dopo aver riportato le coordinate del club privato, la voce tremante ha implorato l’operatore di mandare qualcuno a fermare il massacro, prima di riattaccare in fretta l’apparecchio.
Alla volante che è intervenuta per prima sulla scena del crimine si è presto affiancata la speciale unità del GIS di Milano, e l’intero quartiere è stato svegliato dal frastuono delle sirene. Accorse sul posto nell’immediato ambulanze, elicotteri, vigili del fuoco, che hanno faticato non poco a farsi spazio tra la folla di curiosi che si è accalcata via via lungo la strada.
Tra i primi trascinati fuori in manette, nell’incredulità dei presenti, l’acclamato chef Nero Baffieri, 7 stelle Michelin, volto storico della trasmissione. Lo chef, noto per i suoi completi impeccabili e stravaganti, vestiva un insolito camice bianco grondante quello che si pensava all’inizio fosse pomodoro, per poi rivelarsi solo in seguito sangue.
Arrestato subito dopo anche il celebre Chef Paolino Cannapistillo, accolto con un boato della folla intera. “Voi non capite, non potrete mai capire, SE VEDEMOS!” ha salutato la folla con la frase (e il gesto) che lo ha reso celebre.
Tra lo sbigottimento generale, una signora, subito bloccata dalle forze dell’ordine, ha provato a chiedere spiegazioni, ma lo chef, imbrattato di quella che no, non era cioccolata, da come tutti si tappavano il naso come potevano, è salito sulla volante senza più aprire bocca. La polizia ha blindato in fretta gli accessi, permettendo solo alle unità di soccorso di entrare e uscire.

La nostra troupe, accorsa sul posto, ha cercato di raccogliere più testimonianze possibili dai “concorrenti”, che sono usciti solo dopo diverse ore, approfittando dei pochi che non sono stati portati in ospedale. 
All’inizio reticenti, qualcuno ha poi acconsentito a rivelare i retroscena di quello che stava accadendo prima dell’irruzione delle teste di cuoio. Solo le indagini confermeranno la veridicità delle testimonianze raccolte, che hanno davvero dell’incredibile, ma per dovere di cronaca ci sembra giusto riportare quanto emerso finora.
La signora che qui chiameremo Luisa ci dedica qualche minuto, prima di andare in commissariato a lasciare la sua testimonianza. Appare scossa, ma anche visibilmente infervorata. Ci assicura che erano tutti consenzienti, che avevano scelto deliberatamente di partecipare a questa edizione migliorata di Superchef, destinata a un circuito privato di ricconi annoiati dai “soliti” snuff movies e in cerca di qualcosa di più originale, in linea con le attuali tendenze che vedono i reality, in particolare quelli culinari, i preferiti dal pubblico. Ci rivela, con un entusiasmo che ha dell’inquietante, una sorta di casting segreto, a cui ha avuto accesso tramite il deepweb, per una versione rivoluzionaria del noto Superchef, ideato, pare, dal celebre chef Gino Invernizzi. Alle nostre domande sgomente, replica visibilmente eccitata che non si doveva interrompere, che si stava tenendo una finale senza precedenti, e che l’intera storia della cucina stellata sarebbe stata riscritta grazie al loro voyerismo pionieristico.

Si affianca un sedicente finalista che qui chiameremo Luca. É stato lui, ammette, a chiamare il 113. Ci confessa, in lacrime, di aver mangiato i propri escrementi, su richiesta di chef Cannapistillo, dopo averli emulsionati con chiari d’uovo e cioccolato To’ak vintage 18 mesi (50 gr, 345 dollari, ci tiene a puntualizzare) e poi cristallizzati con l’azoto liquido. “Sono appassionato di cucina molecolare, mi sono spinto troppo oltre – ammette – ma almeno non ho ammazzato nessuno, io”.

L’aspetto più truce di tutta la questione non tarda ad essere svelato infatti da Luisa, che ci racconta come ad ogni nuova “puntata” di questa agghiacciante sfida sia stato “sacrificato” il concorrente eliminato al pressami test, per la gioia dei palati audaci degli chef. “Baffieri si è ciucciato pure le ossa di uno sfigato che è stato eliminato subito, al primo pressami si è rifiutato di bere la sua urina filtrata e gelificata, voglio dire, dovrebbe essere un onore, parliamo dello chef più avanguardista dall’Italia intera!”
Il quadro si fa sempre più orripilante, man mano che Luca ci spiega la struttura di quello che stentiamo a definire “gioco”: scopriamo così che ad ogni puntata veniva ucciso il concorrente eliminato al pressami test, e il suo cadavere utilizzato nel primo inventami test della puntata immediatamente successiva. Luisa tenta di convincerci che la celebre ricetta stellata dell’uovo alla Cracco, conosciuta in tutto il mondo, fatta con i bulbi oculari diventa qualcosa di sublime. “Qualcosa per cui valeva la pena morire. Tanto, avevamo firmato, lo sapevamo tutti quello che poteva capitarci!”, ribadisce ancora una volta.

Abbiamo contattato nella prima mattinata l’ospite più famoso della nota trasmissione televisiva, chef Ignazio Bossari, re della pasticceria italiana e internazionale, chiamato affettuosamente ormai dai più “il maestro”. Acconsente a un confronto telefonico, anche se si proclama del tutto estraneo ai fatti.
La notizia lo ha raggiunto da poco, ancora in stato di shock afferma che mai avrebbe potuto immaginare che i suoi stimati colleghi potessero arrivare a tanto. “Abbiamo scherzato spesso sui limiti della cucina stellata, ma mai avrei creduto arrivassero a cucinare davvero con escrementi o parti del corpo. Il cannibalismo poi… ancora non riesco a capacitarmi”. Il maestro ci rivela che la prova che si stava tenendo quando i GIS hanno fatto irruzione era la prima della finalissima a sei concorrenti, tutti portati in ospedale con mutilazioni e ferite multiple, in quanto avevano due ore di tempo per inventarsi una ricetta fatta esclusivamente con proprie parti del corpo. Due ore per mutilarsi, medicarsi, suturare il tutto e cucinare. Una follia.
Pare, da fonti non confermate, che uno tra i favoriti sia stato sorpreso ormai dissanguato ma ancora lucido, mentre si rimpinzava della sua stessa coscia, arrostita al forno con purè di Robuchon e caramello di zafferano, e lo abbiano dovuto trascinare in ospedale a forza, tra le sua urla deliranti circa il fatto che non aveva mai mangiato nulla di più buono fino a quel momento.

Ora si cerca in tutto il paese il fuggitivo Gino Invernizzi, l’affascinante chef indicato da tutti come l’ideatore del gioco. Tantissimi i dettagli ancora oscuri della vicenda, sulla quale nei prossimi giorni la nostra testata avrà cura di tenervi aggiornati. Nel frattempo si vocifera addirittura di un circuito clandestino di smercio di carne umana nelle cucine stellate dei più noti chef afferenti a Superchef, che per precauzione sono stati tutti posti sotto sequestro.

Si consiglia vivamente, fino a che non verrà fatta luce sull’intera vicenda, di evitare, in ogni caso, pietanze a base di carne in qualsivoglia ristorante milanese e non solo.

Che ne dite? Prova superata?
Vi abbraccio, RUMINO ERGO SUM

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