La Storia di Lin: Quella Volta che la Mamma Salvò una Sirenetta

Lin, la piccola sirena che abbiamo salvato quella volta in spiaggia, in Croazia: tutta la verità. Avevo promesso che vi avrei raccontato questa storia prima o poi, ed eccomi qua. Ho deciso di farlo attraverso due lettere, immaginarie. Nel senso che non sono mai state scritte, per davvero. Il contenuto però, è tutto, assolutamente, vero. E lo sarà, per mia figlia, fino a che non scivolerà, piano piano, nel mondo incantato in cui già si trovano la Fatina dei Dentini, Babbo Natale e tutto ciò che rende l’infanzia (e la vita in genere), magica e meravigliosa. 

Ecco come sono andate le cose.

Cara Lin, ti scrivo questa lettera di nascosto dalla mamma e dal papà, perchè ho tanto bisogno di avere delle risposte da te. Per prima cosa: ma tu, ESISTI? No perchè sai, adesso che sono grande, ho quasi nove anni, certe mie compagne di classe fanno le sciocchine e mi prendono in giro, quando dico loro che la mia mamma ha salvato una sirenetta quando io avevo solo due anni, e che se anche io non me lo posso ricordare, questa sirenetta mi ha baciato i piedini e infatti ho imparato a nuotare da sola che ero piccolissima, e poi è tornata dai suoi genitori, sana e salva, grazie alla mia mamma. Loro ridono e dicono che è impossibile, che le sirene non esistono, e io sono stufa di questa cosa perché anche la mia mamma, ultimamente, è sempre un po’ strana quando le chiedo di raccontarmi di te, mia dolce amica Lin. 

Ti posso chiamare amica vero, anche se non ti ho mai più vista? Me lo ha spiegato la mamma, che voi non potete farvi vedere da noi umani, altrimenti gli uomini cattivi vi chiudono negli zoo o peggio nei circhi, e che ci riuscite perché a scuola vi insegnano a diventare invisibili, ma che tu le hai raccontato che eri al primo anno e non avevi ancora imparato, quando sei finita trascinata dai cavalloni sulla spiaggia in Croazia dove c’eravamo noi, e per fortuna solo noi.
Sai Lin che ce l’abbiamo ancora quella tenda della Decathlon che io e la mamma non abbiamo mai imparato a richiudere?
E tutti gli anni, quando la usiamo al mare, io penso a quando la mamma ti ha nascosta lì dentro e ti ha buttata in macchina, perché c’erano dei curiosi che ti avevano visto dalla strada, su in alto, e stavano correndo giù, verso di noi, e chissà che fine avresti fatto! La mamma dice che ci siamo precipitati a casa in fretta, con te tutta spaventata che piangevi, e che ti calmavi solo quando io ti sorridevo!
Come vorrei riuscire a ricordarmelo… 

mia cara Lin, io non vorrei avere dei dubbi sulla tua esistenza, ma a volte quando siamo al mare e la mamma mi dice che sicuramente ci stai spiando perché hai imparato a renderti invisibile, mi sento un po’ triste. Perché se esisti, potresti farti vedere, almeno una volta, una sola soltanto, solo da me. Così potrei guardare come sei diventata grande e bella.
Hai ancora i capelli corti?
Io li sto facendo crescere sai!
E vuoi ancora fare l’infermiera?
La tua lettera, quella che mi hai fatto trovare sotto al sasso, tre anni fa, a Baratti, la tengo nel cassetto del mio comodino, è la cosa più preziosa che ho.
Eri stata così carina, io non me lo aspettavo che mi avresti risposto, quando ho nascosto la mia letterina sotto al sasso, dicevo alla mamma vedrai che non viene, scusa come fa a uscire dall’acqua? Non ha mica le gambe! E invece sei venuta, hai preso la lettera e l’ultimo giorno, prima che partissimo per rientrare, mi hai lasciato la risposta!
Non ci potevo credere che anche tu avessi tagliato i capelli corti, proprio come me!
Però vedi anche ora, le mie amiche, mi dicono ma secondo te, in fondo al mare, come fa a scrivere una lettera, una sirena, la carta si scioglie, e a me vengono ancora i dubbi che mi rendono triste.
Ecco perché oggi ho deciso di scriverti, domani torniamo a Baratti, se c’è ancora quel sasso, me lo ricordo, io ci provo a nascondere la mia lettera, senza dire niente alla mamma, e Lin, ti prego, se puoi, rispondimi.
Tua, M. 

Cara M, me lo ricordo bene quel giorno in cui la tua mamma mi ha salvata, se non ci fosse stata lei, chissà che brutta fine che facevo! Mi dispiace che le tue amiche ti prendano in giro e che tu ti senta triste, sai, non è sempre facile credere a ciò che non si vede. Tu sei una bambina speciale, un po’ come la tua mamma, sai che il mondo non può essere fatto solo di cose che si vedono e si toccano, non hai nessun dubbio, per te è ovvio, come è ovvio che l’aria esiste anche se non la vedi, visto che respiri! Ma non è per tutti così. Crescendo imparerai che c’è pieno di persone che fanno tanta fatica a credere, ad andare oltre ciò che c’è sotto al loro naso… ed è peggio per loro, perché si perdono tutte le cose più belle! 

Ma tu vuoi delle risposte da me, e io sono qua per dartele.
Purtroppo non potrò mai più farmi vedere, nemmeno da te, devi sapere che mi è stato proibito perché per noi sirene è pericolosissimo avere a che fare con voi esseri umani. Ecco perché impariamo a scuola fin da piccole a renderci invisibili. Pensa se qualche proprietario di un circo ci scoprisse! Sarebbe la nostra fine!
A scuola impariamo anche a muoverci fuori dall’acqua, volando. Esattamente come voi imparate a camminare sulle vostre gambe, che noi, non abbiamo. Ecco come faccio a mettere le lettere sotto al sasso.
Quando siamo brave a renderci invisibili, possiamo uscire dall’acqua tutte le volte che vogliamo. Anche se non ci è permesso allontanarci troppo dalla costa.
Sulla carta invece… beh, non si scioglie sott’acqua perché ovviamente è una carta con un trattamento speciale, fatta apposta per noi sirene, che non assorbe l’acqua. Non provarci tu però, con le mie lettere, una volta che la nostra carta è stata fuori dall’acqua per più di trenta secondi, l’effetto svanisce.

Sono felice che sei tornata a Baratti, stai diventando una ragazzina bellissima.
Ti ho spiato per tutta la vacanza, e quel giorno che hai trovato quella conchiglia, che dicevi che non si era mai vista una conchiglia così bella in spiaggia, ecco, ero stata io a metterla lì per te. Volevo farti un regalo speciale, prima che partissi.
E non ci crederai, ma anche io sto facendo crescere i capelli!
Mi raccomando, portami sempre nel tuo cuore, senza per forza parlare del nostro incontro con troppa gente: le cose belle, vanno custodite.

Non smettere mai di credere a ciò che non si può vedere e coltiva sempre i tuoi sogni. 
Ti voglio bene, tua per sempre Lin

[Rumino Ergo Sum]