La Verità, vi prego, sul Natale! Una Storia… per tutte le Storie.

C’era una volta una bambina confusa. Parecchio, confusa. E anche un pochino triste. Non triste come la piccola fiammiferaia, no. Lei non era povera, e non era sola. La nonna le leggeva quella fiaba, da piccina, e le diceva sei tanto fortunata te, piccola mia, che non devi scaldarti con dei fiammiferi e vivere di elemosina, e aveva ragione. Le faceva paura quella storia, e se le capitava di incontrare qualche bimba sconosciuta al parchetto, si accertava sempre che ci fosse qualcuno con lei. E che non avesse fiammiferi da vendere. Però era piena di dubbi, il Natale si stava avvicinando, e lei non riusciva a trovare risposta a nessuna delle sue domande, sempre più incalzanti. Melissa aveva quasi nove anni, si sentiva grande, una ragazzina, come la chiamava la mamma, di solito quando aveva bisogno di aiuto in cucina, o le rimproverava il disordine in cameretta. 

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Chi è Lui, Chi è Lei (Sigaretta): Il Gioco Più Creativo e Divertente della Nostra Infanzia

Lo ammetto, questo gioco lo avevo dimenticato. Eppure, negli anni ottanta e novanta, ci ho giocato, ci ho giocato eccome. Un gioco vintage, dal sapore oggi quasi surreale, eppure geniale, con un potenziale enorme. Mi è tornato in mente un piovoso pomeriggio d’estate, in cui c’era da inventarsi qualcosa in vacanza, all’estero, senza connessione internet (e meno male!) e senza giochi di società. Ve lo ricordate di certo anche voi, ognuno lo chiamava in modo diverso, dalle mie parti era il gioco di “chi è lui, chi è lei”. Ma anche “sigaretta”, come lo definisce wikipedia.

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La Storia di Lin: Quella Volta che la Mamma Salvò una Sirenetta

Lin, la piccola sirena che abbiamo salvato quella volta in spiaggia, in Croazia: tutta la verità. Avevo promesso che vi avrei raccontato questa storia prima o poi, ed eccomi qua. Ho deciso di farlo attraverso due lettere, immaginarie. Nel senso che non sono mai state scritte, per davvero. Il contenuto però, è tutto, assolutamente, vero. E lo sarà, per mia figlia, fino a che non scivolerà, piano piano, nel mondo incantato in cui già si trovano la Fatina dei Dentini, Babbo Natale e tutto ciò che rende l’infanzia (e la vita in genere), magica e meravigliosa. 

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Crescere nella Pallavolo: la Squadra, lo Spogliatoio, una Vita Intera… la Mia

Come faccio a fartelo capire. Come posso “passarti”, farti sentire, farti almeno immaginare tutto questo.
Sei curiosa, me lo chiedi ogni volta che ti porto in palestra, e poi ci sono le vecchie foto che saltano sempre fuori. E la vedi, la mamma, che quando ha le sue rimpatriate, resta su di giri per giorni. Anche dopo tutti questi anni.
E sai perché? 
Perché questo sport, in cui tu stai muovendo i primi passi, non è solo uno sport. 
E’ qualcosa d’altro. Una roba che se si infila sotto la pelle, se fa tanto di prenderti… via, finita.
Sei segnata, a vita. 

Io non lo so se accade in tutti gli sport. Questo, non chiederlo a me.
Perché nella mia, di vita, c’è stato spazio solo per uno sport, uno e basta, che mi ha preso per mano alla tua età e non mi ha lasciato mai più: quello che tu hai scelto quest’anno. 
LA PALLAVOLO.

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Telefonate con il… PARADISO

L’estate, il caldo, giocano brutti scherzi a volte. Nel mio caso, io immagino queste telefonate…

“PARADISO, ATTO PRIMO”, pubblicato il 05/07/2020

-Pronto, parlo con il PARADISO?
-Si, come posso esserle utile?
-In che sezione vanno le amiche senza figli che portano in piscina i tuoi?
-Non c’è una sezione apposita.
-E ALLORA FATELA!

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Dell’Uomo (Entità Cellulare SEMPLICE) e dei Meravigliosi Giochi in Scatola Anni Ottanta

Come diceva Giacobazzi? “L’uomo è un’entità cellulare SEMPLICE.” 
Quanta verità, per essere un comico!
Allora il mio compagno mi ha tediato per anni con la storia di questo gioco in scatola della sua infanzia, l’ISOLA DI FUOCO. 
Ha iniziato che i figli erano piccoli, il piccolo poi piccolissimo (neonato, direi), perché lo ha visto in vendita sui siti di usato a prezzi stellari, che ora è fuori produzione, o meglio ne fanno una versione bruttina, rispetto al “capolavoro” che era questo gioco anni ‘80 in origine. 

-E che fortuna che io l’ho conservato, e brava la mia mamma, sembra nuovo, e se lo vendo sai quanto me lo pagano
-e allora VENDILO!
-No che non lo vendo, è un ricordo della mia infanzia, sai che bello, quando ci giocheranno i nostri figli, sai che onore… non ne fanno più di giochi così, non ne fanno più!

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Il “Giro delle Luci” (di Natale)

Quando ero piccola, in questi giorni natalizi, mia mamma mi portava a fare “IL GIRO DELLE LUCI”. 
Abitavamo in una piccola frazione di campagna e tutti i mercoledì sera si andava a cena dal “nonno”, suo padre, rimasto solo troppo presto (non ho mai conosciuto mia nonna materna). In realtà ci trasferivamo da lui già nelle prime ore del pomeriggio, così mentre io mi godevo la sua compagnia, mia mamma si occupava delle faccende di casa, dal bucato alle pulizie. La sera ci raggiungeva mio padre, (mia sorella non era ancora nata) e si cenava, tutti quattro insieme. 
Spesso erano cenette deliziose, quasi “festaiole”, a base di gnocco fritto, panzerotti o addirittura cotolette con vere patatine fritte, che mia mamma diceva sempre che la finestra del cucinotto del nonno era grande e vicinissima ai fuochi e ne approfittava per sfogarsi e friggere a più non posso.
Mangiavamo in un freddo siberiano, ma almeno erano leccornie fritte di fresco.

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Gli Anni Ottanta… Tra i Banchi di Scuola!

Ebbene si, con la saga dei diari scolastici e gli anni Novanta, ci ho decisamente preso gusto. Lo ammetto. Una lunga convalescenza mi ha costretta in casa, e ne ho approfittato per rituffarmi nel passato sfogliando le mie vecchie Smemorande dei tempi delle medie e delle superiori, appassionandomi a tal punto che, esauriti i diari, mi sono andata a riprendere dai miei genitori pure tutti i vecchi quaderni delle elementari, che mia mamma saggiamente aveva conservato.
E così, dopo gli anni Novanta, sono ripiombata in pieno nei mitici, meravigliosi, indimenticabili anni Ottanta! Ho riletto temi che non ricordavo, mi sono ritrovata a ridere da sola di cose che mi sembra pazzesco avere anche solo pensato, figuriamoci scritto…
Se avete anche voi il “privilegio” di aver conservato i vostri vecchi quaderni, prendetevi del tempo per rileggerli, almeno quelli di italiano: vi assicuro che ne varrà la pena! Intanto, se ne avete voglia, ecco i miei: se con i diari abbiamo fatto un bel tuffo negli anni Novanta (se non avete letto i post, li trovate qua, in questa stessa sezione “Amarcord”), con i quaderni state pronti a ripiombare di colpo nei mitici ANNI OTTANTA!

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