Un Passo Dietro. Forse Due

Tutto riparte, tutto ritorna, tutto si muove.
E io?
Sono qua.
Appena dietro di te.
Si che sono viva, certo.
Ovvio che sono grata!
Cosa vuol dire che non sembro felice?
Io SONO felice.
Davvero.
Solo che…
…solo che…
niente.
Come, non mi vedi?
Ci sono, sono qua!
Un passo indietro.
Appena un passo dietro di te.
Un passo lungo un metro… meglio due.

Girati appena, che mi vedi…
Perché? Come, perché?
Non lo so. Tu vai al tuo passo, è giusto così.
Ti devi riprendere quello che è tuo.
Io… arriverò.
No che non mi sono nascosta: sono proprio dietro di te.
Non posso stare al tuo, di passo, tu vai a una velocità che io non riesco a tenere.

Sai che c’è?
Forse, è accaduto tutto troppo in fretta.
Cosa? Tutto.
No, no che non devi aspettarmi!
No… tu vai! Vai!
Arrabbiata? Io? Ma figurati!
Non ce l’ho con te, resto solo… indietro.
Un pochino, indietro.
Giusto un passo dietro. Forse due.

Ma ti seguo… arriverò.
Prima o poi, arriverò anche io.
Paura? No, non è paura… no. O forse si?
Ma non è che ho paura di quello che c’è fuori sai?
Ho paura di quello che ha lasciato dentro.
Cosa dici?
Si: hai ragione tu.
Tutto scorre, tutto passa e tutto resta per sempre.
Lo so.
Non ho paura…
o forse si.

Forse sono solo fuori sincrono.
Forse non so più ritrovare il ritmo.
Forse, ho solo bisogno di più tempo.
No che non mi sono fermata, ma come devo dirtelo?
Stai tranquillo, sono qua.
Sono con te.
Solo, un passo dietro.
Forse due.

[Dedicata a chi ha il cuore un po’ più pesante, a chi fa un po’ più fatica, a chi ha il passo un po’ più… lento.
Con affetto sincero, la vostra Rumino ergo Sum]

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